Birol (Aie): l’auto elettrica non salva il pianeta

News_FatihBirol
Pubblicazione: 3 gennaio 2018

“Non pensate che comprando un’auto elettrica salvate il pianeta. L’auto elettrica ha un piccolo impatto nella lotta al cambiamento climatico, maggiore sulla qualità dell’aria a livello locale”. Lo ha detto il direttore dell’Aie, Fatih Birol, presentando il World Energy Outlook 2017 ieri mattina presso la sede dell’Eni a Roma.

Gli ha fatto eco l’a.d. di Eni Claudio Descalzi: “l’impatto delle auto elettriche è basso”, ha detto, “c’è spazio per tutti ma l’importante è che dobbiamo fare il cambiamento in corsa, non possiamo sostituire tutto dall’oggi al domani”, citando poi l’esempio del green diesel che ha una componente bio del 15% senza che per questo sia necessario cambiare componenti delle auto. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha poi aggiunto: “siamo in una fase di transizione lunga, non dobbiamo fare cose sconclusionate con costi giganteschi”.

Il rapporto Aie prevede al 2040 poco meno di 300 milioni di auto elettriche in circolazione su un parco complessivo di circa due miliardi di auto. Anche per questo, secondo l’Agenzia, la domanda petrolifera risentirà solo parzialmente, sostenuta però soprattutto dalla domanda per il trasporto pesante, l’aviazione, la marina è la petrolchimica.

Tra gli altri spunti della presentazione di Birol, la previsione che gli Usa diventeranno i maggiori esportatori di Gnl a metà del prossimo decennio ed esportatori netti di petrolio qualche anno più tardi. Al 2040 la domanda petrolifera mondiale è prevista a 105 milioni di barili giorno. Tra le grandi tendenze, l’aumento della domanda energetica di Cina e India, l’arretramento del carbone e l’avanzata delle rinnovabili e dell’elettrificazione.