Il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato

CDT-Il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato
Pubblicazione: 22 aprile 2020

Il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato per l’Europa con temperature medie di quasi due gradi al di sopra di quelle della seconda metà del XIX secolo. Così il rapporto sullo stato del clima in Europa di Copernicus, il programma per l’osservazione della Terra dell’Ue, rileva come undici dei dodici anni più caldi di sempre si siano verificati dal 2000 a oggi.

I dati, diffusi nella 50esima Giornata mondiale della Terra, parlano di mesi bollenti a febbraio, giugno e luglio nonché di siccità, piogge intense e scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia.

Secondo il rapporto di Copernicus, Climate change service (C3s) - il programma dell’Ue coordinato e gestito dalla Commissione europea in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (Esa) e, tra gli altri, l’Organizzazione europea per l’utilizzo dei satelliti meteorologici - a livello globale «gli indicatori climatici mostrano che le temperature medie degli ultimi cinque anni sono di 1,1 gradi al di sopra di quelle dell’era preindustriale, e in tutta Europa di quasi 2 gradi al di sopra di quelle della seconda metà del XIX secolo».

I risultati evidenziano «la continua tendenza al riscaldamento». Dal 2000 si sono verificati undici dei dodici anni più caldi, con il 2019 anno record, seguito da vicino dal 2014, 2015 e 2018; tutte le stagioni hanno registrato temperature più calde della media (l’estate è la quarta più calda dal 1979). Alcune parti d’Europa hanno registrato temperature estive da tre a quattro gradi superiori al normale, con giugno e luglio bollenti in alcuni Paesi europei, tra cui Francia e Germania.

La siccità estiva ha colpito l’agricoltura e le aree naturali in molte aree. Alcune zone dell’Europa occidentale sono state flagellate da forti piogge nella parte finale dell’anno. Nell’Europa artica «la temperatura dell’aria, sia sul mare che sulla terra ferma, è stata di 0,9 gradi superiore alla media. Le temperature in estate sono state vicine alla media», ma il caldo che ha colpito l’Europa «alla fine di luglio si è spostato verso nord portando con sé temperature da record nella Scandinavia settentrionale e contribuendo allo scioglimento dei ghiacci di superficie in Groenlandia».