"Finalmente qualcuno ha acceso il cervello"
Visto che i prezzi dei combustibili fossili rimarranno probabilmente alti per un po’ di tempo, i governi dovrebbero lasciare
che i prezzi al dettaglio aumentino in modo da promuovere il risparmio energetico, proteggendo al contempo le famiglie
più povere. Lo scrive Oya Celasun, vice direttrice Europa del Fondo monetario internazionale,
in un intervento sul blog del Fmi pubblicato ieri. “I governi – si legge – non possono impedire la perdita di reddito
reale derivante dallo shock dei prezzi. Dovrebbero invece consentire che l’aumento dei costi dei combustibili passi
completamente agli utenti finali in modo da incoraggiare il risparmio energetico e l’abbandono dei combustibili fossili”.
In altri termini, “la politica dovrebbe passare da un sostegno a pioggia, come il controllo dei prezzi, ad aiuti
mirati, come i trasferimenti alle famiglie a basso reddito”.
In un nuovo documento di lavoro, il Fmi stima che quest'anno una famiglia media europea vedrà un aumento di
circa il 7% del costo della vita rispetto alle previsioni di inizio 2021.
Sopprimere il segnale di prezzo al consumo “ritarda il necessario adeguamento allo shock energetico
riducendo gli incentivi per famiglie e imprese a risparmiare energia e migliorare l'efficienza, mantenendo
domanda e prezzi più alti di quanto sarebbero altrimenti”.
Tra le misure mirate, il Fmi indica la compensazione totale degli aumenti per il 20% più povero delle famiglie
(con un costo medio dello 0,4% del Pil per tutto il 2022).
Quanto alle imprese, gli aiuti sono appropriati “solo se l'impennata dei prezzi è di breve durata e provoca il
fallimento di aziende altrimenti redditizie”, ad esempio nel caso di un'interruzione completa dei flussi di gas con conseguenti
razionamenti e nel caso di aziende che hanno un ruolo fondamentale nell'importazione e nella distribuzione di energia.
Ma “nella maggior parte dei casi è difficile attuare un regime di sostegno ben mirato alle imprese senza introdurre
distorsioni e smussare gli incentivi al risparmio energetico: poiché si prevede che i prezzi rimarranno elevati
per diversi anni, le ragioni per sostenere le imprese sono generalmente deboli”, conclude l’articolo.