L’Australia e Chevron fanno flop sulla cattura e stoccaggio della CO2

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Pubblicazione: 15 novembre 2021

La cattura e stoccaggio della CO2 è il perno della transizione australiana

Alla COP26 di Glasgow, l’Australia si è spesa senza freni per affossare ogni misura contro le fonti fossili. Il governo guidato da Scott Morrison ha le idee molto chiare: non è necessario sacrificare l’industria nazionale del carbone e del gas, la nostra via alla transizione energetica passa per l’uso di tecnologie come il CCS. Peccato che l’unico progetto di cattura e stoccaggio della CO2 in funzione nel paese abbia appena mancato clamorosamente gli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Siamo nell’Australia occidentale e l’impianto in questione è quello per il GNL del progetto Gorgon. Lanciato nel 2017, questo progetto è guidato da un consorzio con big del settore come Chevron, Exxon e Shell e si sviluppa in parte nella riserva naturale di Barrow Island. Lo stato australiano aveva imposto al consorzio un target di -80% di emissioni, da raggiungere con l’impiego di metodi di cattura e stoccaggio della CO2.

Da quando l’impianto ha iniziato a usare il CCS, nell’agosto del 2019, Chevron ha detto di aver catturato e stoccato 5,5 tonnellate di anidride carbonica. Ma Rispetto all’obiettivo fissato dall’Australia occidentale, mancano all’appello ben 5,23 tonnellate di CO2. Secondo l’azienda, la causa sarebbero dei problemi tecnici che hanno ritardato l’iniezione di CO due all’interno di formazioni geologiche che si trovano sotto Barrow Island.

Un esordio tutt’altro che felice per una tecnologia, in gran parte ancora sperimentale, su cui fa perno non solo il piano climatico dell’Australia ma anche molte strategie dei grandi produttori di idrocarburi. Secondo Piers Verstegen, direttore del Conservation Council dell’Australia occidentale, sommando anche le emissioni di gas serra generate dall’estrazione, dalla lavorazione e poi dall’uso del gas da parte dei clienti della Chevron, “la tecnologia CCS avrebbe ridotto l’inquinamento complessivo del progetto Gorgon di meno del 2%” negli ultimi cinque anni.

Secondo un rapporto pubblicato a ottobre, da inizio 2021 i progetti di sequestro della CO2 sono aumentati rapidamente aggiungendo 71 nuovi impianti alla lista dei pianificati. Nel complesso a settembre 2021 ventisette centrali di CCS risultavano pienamente operative, 4 in costruzione e 102 in fase di progettazione.