La plastica è il nemico numero uno nella Giornata mondiale della Terra 2024

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Pubblicazione: 22 aprile 2024

La Giornata mondiale della Terra 2024 è alla 54° edizione dell’evento globale nato nel 1970

(Rinnovabili.it) – La plastica è una minaccia per l’umanità e tutte le creature viventi, che mette a repentaglio il delicato equilibrio degli ecosistemi. Per questo “Planet vs Plastic” è il tema della Giornata mondiale della Terra 2024, che oggi, 22 aprile, raggiunge la sua 54 esima edizione.

La Giornata mondiale della Terra (Earth Day) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta. Si è celebrata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1970, un anno dopo l’incidente ad una piattaforma petrolifera al largo di Santa Barbara in California. L’evento causò la fuoriuscita di circa dieci milioni di litri di petrolio in mare per 11 giorni. Da allora, il movimento Earth Day è cresciuto costantemente ed oggi coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in 193 paesi del mondo.

Mettere fine all’era della plastica per il bene dell’umanità

Ad organizzarlo è l’omonima ONG, che quest’anno lancia la richiesta politica di porre fine alla plastica per il bene della salute umana e del pianeta. In particolare, l’organizzazione chiede una riduzione del 60% della produzione di tutte le materie plastiche entro il 2040.

Per raggiungere questo obiettivo, Earth Day propone una serie di azioni ai governi e alle imprese. 

  • Promuovere una diffusa consapevolezza pubblica dei danni causati dalla plastica alla salute umana, animale e di tutta la biodiversità. 
  • Chiedere che vengano condotte maggiori ricerche sulle sue implicazioni per la salute
  • Eliminare rapidamente tutte le plastiche monouso entro il 2030 e raggiungere questo impegno di eliminazione graduale nel Trattato ONU in via di approvazione nel 2024
  • Richiedere politiche che pongano fine alla piaga della fast fashion e alla grande quantità di plastica che produce e utilizza
  • Investire in tecnologie e materiali innovativi per costruire un mondo senza plastica.

“La parola ambiente significa ciò che ci circonda”, ha detto Kathleen Rogers, presidente di Earth Day. “Nel caso della plastica, siamo diventati il prodotto stesso: scorre nel nostro flusso sanguigno, aderisce ai nostri organi interni e trasporta metalli pesanti noti per essere causa di cancro e malattie. Ora questo prodotto, che una volta si pensava sorprendente e utile, è diventato qualcos’altro, e la nostra salute e quella di tutte le altre creature viventi è in bilico. La campagna Planet vs. Plastics è una chiamata alle armi, una richiesta di agire ora per porre fine al flagello della plastica e salvaguardare la salute di ogni essere vivente sul nostro pianeta”.

In Italia una giornata meno “radicale”

La plastica non è solo un problema ambientale, ma secondo l’ONG rappresenta “una grave minaccia per la salute umana, allarmante quanto il cambiamento climatico”. Quando la plastica si decompone in microplastiche, rilascia sostanze chimiche tossiche nelle nostre fonti di cibo e acqua e circola nell’aria che respiriamo. La produzione di plastica ha superato i 380 milioni di tonnellate all’anno. Negli ultimi dieci anni è stata prodotta più plastica che nell’intero XX secolo e l’industria prevede una crescita esplosiva per un futuro indefinito.

In Italia la radicalità di questo messaggio è arrivata solo in parte. Come di consueto, si è tenuto il Villaggio per la Terra a Roma, dentro Villa Borghese, dove fino a ieri sono stati organizzati circa 600 eventi di sensibilizzazione. In molte altre città, da Nord a Sud, ci saranno eventi anche durante questa settimana. I più importanti si terranno oggi nell’auditorium della Nuvola di Fuksas, sempre a Roma. Nell’ambito di #OnePeopleOnePlanet, una maratona multimediale di sedici ore trasmessa in diretta su RaiPlay, è previsto il concerto per la Terra, di Luca Barbarossa con la sua social band.